Il bowling a 10 birilli, comunemente chiamato bowling, è uno sport molto praticato specialmente in America che trova anche in Europa molti estimatori e campioni.
Il gioco consiste nell’abbattere il maggior numero di birilli, su un totale di 10, con una boccia dal peso variabile (da un minimo di 9 fino ad un massimo di 16 libbre, che corrispondono a circa 7 kg) provvista di tre fori nei quali va infilato il pollice e solo l’ultima falange del medio e dell’anulare.
La corretta tecnica di lancio prevede che il tiro venga effettuato poggiando la boccia sul palmo della mano rivolta verso l’alto, il gomito inclinato di 90° all’altezza del fianco e tenendo l’avambraccio teso e il polso dritto. La posizione di partenza è a gambe unite.
Il gioco si svolge su una pista appositamente costruita in legno o materiale sintetico e delimitata da due “canali” (gutters), profondi non meno di 8,89 cm; vanno utilizzate scarpe con suole particolari (in pelle naturale o scamosciata) che aiutano a scivolare fino al bordo della zona di lancio della pista (detta approache), dove la boccia viene lanciata e percorre la sua traiettoria fino ai birilli. La pista viene debitamente oliata con un particolare lubrificante che, oltre a proteggere la pista stessa, consente lo scivolamento della boccia.La partita si gioca in un numero libero di giocatori (nel caso di gioco amatoriale; mentre in competizione la partita avviene di norma testa a testa tra giocatori o squadre di giocatori), sulla distanza dei dieci turni. Ogni turno di gioco può prevedere due situazioni: o l’abbattimento di tutti i birilli (in questo caso il termine usato è strike), oppure l’abbattimento parziale degli stessi (in questo caso si ha diritto a un tiro supplementare per cercare di colpire i birilli rimanenti, e se ciò avviene il termine usato è spare).
Il punteggio massimo raggiungibile è 300, totale dato dalla somma di 12 strikes consecutivi. Quando alla fine del decimo turno si ottiene uno spare si ha diritto a un ulteriore singolo tiro aggiuntivo; nel caso in cui, sempre al turno conclusivo, il risultato del tiro sia uno strike, i tiri aggiuntivi diventano due.
Sembra che un gioco simile fosse in uso nel IV-III millennio a.C. nell’Antico Egitto. Nel 300 d.C., in Germania, una forma veniva giocata nelle chiese, il cui pavimento liscio poteva consentire alla boccia di raggiungere i birilli a forma di demoni.
Storia
Il primo documento scritto risale ai tempi del re Edoardo III d’Inghilterra (1312-1377), ma le prime regole standardizzate furono stilate a New York il 9 settembre 1895 nel primo congresso americano di bowling (ABC). L’equivalente femminile, il WIBC (Woman International Bowling Congress) fu fondato più tardi, nel 1917. Nel 2005 vennero fusi assieme all’alleanza giovanile (YABA) nell’United States Bowling Congress (USBC).
L’associazione professionisti PBA, fondata nel 1959, lavora in campo internazionale congiuntamente all’analoga britannica, la PTBC.
Calcolo del punteggio
Una partita di bowling è composta da 10 frames (frazioni) per ognuna delle quali si hanno a disposizione 2 tiri per cercare di abbattere tutti i birilli. Il punteggio viene annotato in una apposita scheda con 10 caselle principali, una per ogni turno di gioco e normalmente si possono incontrare queste situazioni:
- 1º caso è il più semplice: se non vengono abbattuti tutti i birilli nei due tiri a disposizione, si procede semplicemente alla somma aritmetica dei birilli abbattuti nei due turni del frame e si continua.
- 2º caso si sono abbattuti tutti e 10 i birilli al secondo tiro, cioè si è fatto uno spare (indicato solitamente con il segno “/”). In questo caso il punteggio del frame è di 10 punti più il numero dei birilli abbattuti con il tiro successivo (cioè il primo del frame seguente). Ad esempio, se nel primo frame si esegue uno spare, e col primo tiro del frame seguente si abbattono 6 birilli, i punti da segnare nella casella del primo frame saranno 16 (10+6). Il punteggio massimo ottenibile con uno spare è quindi 20, nel caso in cui vengano abbattuti tutti e 10 i birilli nel tiro successivo.
- 3º caso si sono abbattuti tutti i birilli al primo tiro, ovvero si è fatto uno strike (indicato solitamente con il segno “X”). Lo strike vale 10 punti più il numero di birilli abbattuti con i due tiri successivi. In questo caso non viene effettuato il secondo tiro (di riserva). Ad esempio, se nel primo frame si fa strike, e nei due tiri seguenti vengono abbattuti rispettivamente 7 e 2 birilli, il punteggio del primo frame sarà 19 (10+7+2). Il punteggio massimo ottenibile con uno strike è quindi 30, nel caso vengano abbattuti 10 birilli anche nei 2 tiri successivi (cioè si siano fatti 3 strike di fila, il cosiddetto “turkey”).
Se nell’ultimo frame della partita viene effettuato uno spare o uno strike, si effettuano uno o due tiri addizionali per permettere il calcolo del punteggio del frame, dato che, come si è visto, il punteggio in questi casi deve tener conto dei tiri successivi. Nel caso si sia fatto strike, i tiri addizionali saranno due, mentre per lo spare si effettuerà solo un altro tiro.
La pista
Pista da bowling si divide principalmente in quattro parti:
- zona di lancio (Approach) (4,58 m la sua lunghezza minima), è la zona dove il giocatore prende la rincorsa per il lancio della boccia.
- la pista (Lane) (18,30 m di lunghezza dalla linea di fallo al centro dello spot del birillo 1, tolleranza 13 mm), è la parte dove la boccia corre fino ad impattare coi birilli.
- piano dei birilli (Pin Deck) (86,8 cm), è la zona dove i birilli stessi vengono posizionati.
- canale, è la parte di pista che annulla il tiro.
La costruzione della pista prevede una precisione assoluta: non deve presentare alcuna imperfezione e deve essere larga 106 cm, tolleranza 1/2 pollice (13 mm). Essa è costituita di 39 listelli; all’altezza della zona di lancio sono inoltre impressi 7 pallini in linea retta, che indicano sommariamente una zona di rilascio della boccia, e più avanti 7 frecce a scalare, che indicano i punti di mira. Il legno usato per costruire sia la zona di lancio che la pista è di due tipi differenti: uno proveniente dal Canada chiamato “acero bianco”, capace con la sua elasticità di sopportare i forti impatti delle bocce e l’altro dalla Florida. Lo spessore della pista di legno è notevole, circa 6 cm, che progressivamente si riducono a causa del millimetro circa che viene consumato durante le periodiche levigature.
La pista, se in legno, viene ricoperta da lacca (a base solvente, nella zona lancio, a base acqua nell’approach) e deve essere sottoposta a periodica manutenzione (levigatura e successiva rilaccatura), generalmente ogni triennio, per evitare il deterioramento della superficie e, quindi, il peggiorare della qualità del tiro.
Per proteggere lacca e legno, viene eseguito il “condizionamento”, ovvero la pista viene lavata, asciugata e ricoperta da olio, progettato specificamente, più o meno viscoso. Esistono macchinari appositi che spruzzano detergente, aspirano il liquido, asciugano con un rullo di carta contenuto internamente ed infine depositano uno strato di olio, più o meno spesso, a seconda del programma.
Il “condizionamento” è l’argomento più spinoso nello sport bowling ed è oggetto di discussioni tra i praticanti dello sport. Chi si limita a giocare a bowling spesso ignora che le piste siano oliate e, quindi, scivolose oltre la linea di fallo. Ci sono vari tipi di condizionamento:
- Per principianti: Cerata al centro e non ai lati. In questo modo la boccia (tirata ovviamente come lo sport prevede, quindi facendola girare) se sta per uscire prende più aderenza, e, a meno che il tiro non sia proprio fatto male, la boccia recupera un po’ di pista prendendo il giro e tornando verso il centro.
- Lunga: In questo caso la pista è tutta cerata. Oltre ad essere cerata tutta, la cera arriva fino a un paio di piedi dai birilli, rendendo difficile utilizzare il giro, inoltre, nonostante da lontano non sia visibile, dopo un numero discreto di tiri la pista perde della cera dove la boccia è passata con più frequenza, rendendo imprevedibile alcune volte il comportamento della boccia se ci va a transitare sopra.
- Corta: In questo caso, al contrario di quella lunga, l’olio viene dato fino a qualche metro prima dei birilli, rendendo possibile effettuare tiri col giro, molto spettacolari magari, ma pur sempre difficili!
Dopo la nascita dell’ABC nel 1895 che stabilì un certo livello di standardizzazione per il bowling, apparve subito ovvio che una delle prime questioni da risolvere era proprio quella legata a come preservare la superficie di gioco. Infatti, si notò che dopo un’estesa usura della pista si sviluppava una sorta di canale che facilitava la traiettoria delle bocce verso i birilli. Uno dei primi provvedimenti presi per ovviare a questo problema fu l’introduzione, nel 1908, della regola che stabiliva che una pista, per essere omologata, doveva essere rispianata ogni 12 mesi. Inoltre, alcuni tipi di rivestimento furono adottati per aiutare a proteggere la superficie di legno. Il genere di rivestimento che ottenne grande popolarità durante gli anni ’20 e ’30 era conosciuto col nome di gommalacca, un prodotto originario dell’Asia Orientale. La sostanza è una resina organica che, appositamente lavorata, veniva applicata su tutta la pista creando una superficie soffice e dall’alta frizione. Durante la seconda guerra mondiale la gommalacca divenne difficile da reperire, così i proprietari di impianti sportivi spostarono la loro attenzione su un tipo particolare di lacca che prese il nome di nitrocellulosa. La nitrocellulosa era una rifinitura molto dura, ma anche piuttosto porosa, di conseguenza quando veniva applicato l’olio per rendere la pista “scivolosa”, questo veniva assorbito facilmente, determinando condizioni di gioco piuttosto omogenee. Bisogna notare anche come l’uso del trattamento della pista con olio divenne consueto proprio nella seconda metà degli anni ’40, più o meno nello stesso periodo in cui fu introdotta la macchina automatica per raccogliere i birilli. La nitrocellulosa cominciò ad essere meno impiegata nei primi anni ’60, e fu sostituita da rifiniture più soffici e meno porose, conducendo agli uretani attuali, difficilmente assorbenti. Le ragioni di questo cambiamento sono da ritrovare nella continua richiesta, da parte degli addetti al settore del tempo, di un rivestimento non infiammabile, forte ed elastico allo stesso tempo, che ovviasse ai danni provocati dai lanci, e di conseguenza ai costosi rifacimenti della superficie di gioco.
Con l’introduzione dei rivestimenti meno porosi iniziarono i problemi. Se prima l’olio penetrava facilmente nella pista, adesso, con l’introduzione dei nuovi uretani, esso scivolava sulla superficie, creando condizioni di gioco più difficili da gestire. Rimanendo a lungo in superficie l’olio veniva, in parte, raccolto o spostato dal rotolare della boccia. In questo modo l’olio si accumulava maggiormente lungo il percorso che la boccia segue verso i birilli, e poiché la maggior parte dei lanci avvengono verso il centro della pista, quella era la zona con maggiore presenza d’olio. Date queste condizioni, sulla pista si sviluppavano zone con maggiore attrito e zone più scivolose, creando canali preferenziali su cui far rotolare la boccia verso i birilli. Inoltre una certa quantità d’olio si accumulava anche nella buca al di là dei birilli, dove la boccia finisce la sua corsa; qui la boccia veniva sporcata e nei tiri successivi rotolava in maniera non appropriata. Per risolvere questo problema si studiò una soluzione in cui l’olio non veniva applicato sulla parte della pista prossima ai birilli, perché sarebbe scivolato giù in ogni modo. Ancora oggi è questa la pratica in uso.
Nel 1990 si stabilì una regola che determina il modo in cui il condizionamento deve essere applicato sulla pista. L’olio deve essere cosparso da canale a canale per tutta la larghezza della pista e dalla linea di fallo fino ad una distanza che viene stabilita dal responsabile del centro, in base a vari criteri, tra i quali anche il livello della gara da effettuare. Questo sistema si chiama S.O.B.: “System of Bowling”.
Tra la zona di lancio e la pista è segnata una riga denominata linea di fallo che se toccata o superata durante il tiro, provoca l’annullamento del tiro stesso, considerandolo uno zero nel punteggio. Nel caso il tiro annullato sia il primo del proprio turno di gioco è tuttavia effettuabile il secondo che, anche se portasse all’abbattimento di tutti i birilli, verrà considerato spare. Però, se si scavalca linea di tiro con la boccia ancora attaccata alla mano, non vi è fallo. In questo caso si ritira. Se la boccia entra in canale, e poi rientra in pista, il tiro è nullo comunque.
Il birillo
È la parte principale del gioco in quanto è l’oggetto da colpire. Un particolare di non poco conto è che, nonostante la sua forma particolare, se in materiale sintetico, deve essere costruito con un solo pezzo di materiale plastico, mentre birilli più “tradizionali” vengono costruiti col nucleo in acero duro canadese (“Maple”) usando più listelli e con l’esterno in materiale sintetico; è anch’esso oggetto di una rigida regolamentazione in quanto deve essere approvato dalla Federazione statunitense dell’ABC . Il suo peso è compreso tra 1,531 e 1,644 kg ed è stato aumentato nel minimo di 4 once (113 g) nel luglio 1995.
Il grado di umidità deve essere compreso tra il 6% e il 12%. Ogni birillo deve essere alto 15 pollici (38,1 cm) con una tolleranza di 2/64 di pollice (380-382 mm). A partire dal collo, che è la parte più stretta, il birillo si allarga gradualmente fino a raggiungere un diametro massimo di circa 4.8 pollici (12 cm). Questa è la parte più larga ed è denominata pancia (Belly). Da qui il birillo comincia a restringersi fino a raggiungere un diametro di circa 5,7 cm alla sua base. Una tale conformazione permette al birillo di cadere quando il suo asse subisce una rotazione di almeno 10°. Generalmente la base viene rinforzata con materiale plastico o in fibra, purché approvato dall’USBC. La parte superiore del birillo, invece, viene generalmente chiamata testa (Head); essa deve avere un arco uniforme con un raggio che può variare tra i 31,5 e i 33 mm.
Dai birilli in pietra e argilla dell’era preistorica a quelli moderni in legno, la lavorazione di questo strumento si è evoluta di pari passo con lo sviluppo del gioco del bowling. Nonostante i tentativi fatti per sostituire il legno con materiali sintetici, il birillo in acero è, ancora oggi, quello che riscuote il maggior numero di consensi. Il processo che trasforma il tronco d’acero in birillo comprende una serie di passaggi diversi: il legno viene tagliato, levigato, laminato e incollato (se il birillo è composto da più pezzi); in seguito, la lavorazione al tornio conferisce la tipica forma allungata. Una volta che il birillo ha raggiunto il suo aspetto finale, viene rivestito con del materiale plastico per tutta la sua superficie; infine viene ricoperto con una vernice lucida, che, oltre a conferire il caratteristico aspetto brillante, ha anche una funzione protettiva.
La boccia
La boccia (e non “palla” come spesso impropriamente viene definita) è l’oggetto con il quale si cerca di abbattere il maggior numero di birilli; anch’essa è oggetto di regole ben precise: non può superare le 16 libbre (circa 7,26 kg) e non possono essere presenti parti mobili al suo interno; le moderne bocce possono però avere dei nuclei “decentrati”, che accentuano l’effetto e aiutano il giocatore a influire sull’effetto dato alla boccia nella corsa verso i birilli [1].
La boccia per un giocatore di bowling professionista nasce senza forature; deve infatti essere costruita su misura, sia per quanto concerne l’ampiezza dei fori (e per la distanza tra di loro), sia per il peso, in quanto ogni giocatore affina un proprio stile di tiro.
Ci sono due tipi principali di bocce:
- Primo tiro: Questa è la boccia con cui si cerca di fare strike, o con cui si fanno tiri che si avvicinano al primo tiro, o che necessitano il giro (che aumenta la penetrazione fra i birilli, come 3 di fila, senza giri probabilmente non cadranno solo 2). Questo tipo di boccia ha un nucleo spesso decentrato, o almeno ovale, differente a seconda che il giocatore sia destro o mancino. Inoltre vi sono due tipi di bocce da primo tiro. Una è per un gioco più lineare, quindi il decentramento sarà meno accentuato e l’asse della boccia non sarà molto variato. L’altra è una boccia per un gioco diagonale, che richiede più giro, quindi l’asse è spostato e la boccia gira con più facilità. Entrambi questi tipi di bocce hanno una buona presa sulla pista, nonostante un condizionamento particolare potrebbe vanificare (a volte quasi del tutto) un determinato tipo di gioco.
- Spare: è una boccia liscia, spesso e volentieri molto più leggera della prima, dato che il suo compito è raggiungere i birilli rimasti con precisione, non necessitando quindi né di giro, né di penetrazione, che richiedono più massa e sforzo da parte del giocatore. Le bocce da spare sono totalmente di plastica.
Termini tecnici
- Brooklyn: è un tipo di tiro, un giocatore destro solitamente colpisce diagonalmente i birilli 1-3, il tiro Brooklyn consiste nel colpire l’1-2,con una diagonale anormale.
- Spare: 10 birilli in due tiri.
- Strike: il tiro più ambito, 10 birilli al primo tiro.
- Double: 2 strike di fila.
- Turkey: 3 strike di fila. Quando prima e dopo i 3 strike c’è uno spare, viene anche chiamato Turkey sandwich
- Clover (Four-Bagger o Hambone): 4 Strike di fila.
- Cranker: un giocatore che fa rotolare la boccia con moltissime rotazioni.
- Frame: il turno, deriva dal modo in cui convenzionalmente vine visualizzato il punteggio, in frame appunto. Consiste quindi di 2 tiri, o 1 in caso di strike.
- Split (Separazione): è una sistemazione dei birilli. Dopo aver effettuato il primo tiro se i birilli rimasti in piedi non sono adiacenti, si dice che è stato effettuato uno split; il più difficile split da abbattere è il (7-10) “Snake eyes”. Gli altri split si chiamano: “baby split” (più comuni 2-7 o 3-10), “big four” (4-6-7-10), “Greek church” (4-6-7-8-10 o 4-6-7-9-10) e “fit-in split” (più comuni 4-5 o 5-6), “Lily” (5-7-10).
- Gutter: quando in un frame, ovvero con due tiri, non si riesce ad abbattere nemmeno un birillo.